La rivoluzione del Parabrezza elettrico in Kit

In questi ultimi anni in fatto di parabrezza mi sono fatto una certa esperienza… chi lo vuole basso e chi alto, chi con la presa d’aria, chi senza, a volte deve essere trasparente, altre fumé, infine c’è chi una volta posizionato non lo tocca più e chi invece lo regola al bisogno.
Di fatto le condizioni atmosferiche (vento, pioggia, nebbia, freddo) determinano situazioni dove il parabrezza è utile a proteggerci oppure ci impedisce la buona visualità della strada. Di recente mi è capitato di entrare in gallerie a basse temperature, con la conseguenza di trovarmi da un istante all’altro con il parabrezza completamente appannato e un bell’effetto bianco latte, costretto quindi ad alzarmi immediatamente dalla sella per vedere oltre. Mentre nella situazione analoga, dopo aver montato il mio accessorio, mi è bastato muovere il pollice per abbassare completamente il parabrezza, o diversamente, come mi è successo in una situazione di pioggia, l’ho alzato tutto evitando lo scrosciare dell’acqua sulla visiera del casco …
Ma partiamo dall’inizio!
Un amico mi ha richiesto questo accessorio e, dopo una rapida ricerca, il risultato è stato molto negativo: prezzi proibitivi, complicato nel montaggio, con modifiche che non ero disposto a fare o introvabile.
Quindi durante le festività tra Natale e la Befana è iniziata la sfida e il conseguente progetto che mi ha fatto passare parecchie notti insonni.
L’idea molto ambiziosa era quella di realizzare un sistema pratico, economico (poco più di 300€ tasto escluso), facile da montare (con costi irrisori di installazione), senza modificare, bucare o tagliare la nostra regina, diciamo Plug and Play (collega e usa) e infine la cosa forse più importante… con una particolare attenzione alla sicurezza.
Gli attuatori e il progetto
Quindi il primo step è stato la ricerca dei motori che poi ho scoperto chiamarsi ‘’attuatori’’ (una vera caccia al tesoro nella ricerca per le dimensioni, escursione e forza).
Poi è iniziata la vera sfida, prima in compagnia dal mio fidato tecnigrafo (antico tavolo da disegno professionale) e del calibro/goniometro elettronico (precisi strumenti digitali di misura),
Poi passando il tutto in una miriade di disegni tridimensionali realizzati sul PC, con la prova di volta in volta dei pezzi dopo averli realizzati con le mie ormai inseparabili stampanti 3D
La realizzazione
I pezzi che ho dovuto creare per risolvere l’enigma sono stati ben 7 (la base, il blocco superiore di spinta, 2 ferma scudo laterali, 2 ranelle di scorrimento e il supporto della protezione interna allo scudo), più un ottavo per il supporto del pulsante Sali Scendi (un progetto in parte già pronto ma da modificare adattandolo al nuovo pulsante).
La base doveva essere inamovibile, il blocco superiore di spinta e i fermi laterali autobloccanti dovevano potersi infrangere in caso di forte urto, insieme alle ranelle di scorrimento che dovevano essere anche antivibrazione, inoltre il supporto della protezione doveva poter scorrere sopra al blocco superiore, il tutto in uno spazio estremamente ridotto usando i buchi delle viti esistenti (esattamente 4)…qui è iniziata l’insonnia o meglio la realizzazione di un piccolo sogno!
Persino la ricerca del comando è stata un’avventura (doveva avere 2 doppi pulsanti con 3 posizioni ed essere utilizzabile con i guanti con dimensioni compatte e resistente alle intemperie)
Problema …risolto!
Ma non mi sono arreso, anche se all’inizio i problemi sembravano insormontabili, oggi, visto i risultati, sono veramente orgoglioso e soddisfatto del prodotto finale: la sfida è vinta! Senza compromessi, centrando in pieno l’obbiettivo iniziale ottenendo un’escursione di 75 millimetri, inoltre ho aggiunto anche qualche chicca, come la viteria in acciaio inox, dadi autobloccanti e un tocco di colore, in un Kit da montare in meno di 10 minuti e alla portata di tutti
Servono poi altri 20 minuti per chiudere tutto e collegare il pulsante precablato dotato di pratici spinotti, da connettere alla predisposizione accessori posta sotto al portaoggetti di sinistra, da fissare accanto al clacson (utilizzando il buco della vite esistente)
E la sicurezza?
Per la sicurezza, con un miglioramento al progetto di mamma Honda, con il mio dispositivo in caso di forte urto il parabrezza si stacca, evitando l’effetto ghigliottina, tanti diranno che l’airbag (per chi ne è dotato) è sufficiente a proteggerci, ma per i più colti direi…melius abundare quam deficere.
È per tutte le GoldWing?
Voi direte, ma tutto questo è possibile? Qual è il rovescio della medaglia…? Un piccolissimo handicap c’è, ma direi non grave! Il tutto è disponibile per le GoldWing 2012-17,
quindi per le altre…? Niente paura, basta sostituire lo scudo (quindi anche chi possiede moto dal 2001 al 2011 con una piccola modifica, può togliersi lo sfizio aggiungendo il costo dello scudo più nuovo e perché no… magari cromato)
Ho completato il tutto con un semplice manuale e un tutorial di 7 minuti su YouTube che trovate qui di lato!
Un luminoso saluto! Eric Camplani



